Cannabis light contro il carcinoma polmonare. Ecco uno studio presentato da Weedy Point
I pazienti con carcinoma polmonare non a piccole cellule (NSCLC) sviluppano resistenza agli agenti antitumorali attraverso meccanismi che coinvolgono la transizione epiteliale al mesosenchimale (EMT). Ciò richiede lo sviluppo di nuovi farmaci complementari, ad esempio agonisti del recettore dei cannabinoidi (CB1 e CB2), tra cui il cannabidiolo (CBD). È stata valutata la relazione tra i livelli di espressione di CB1 e CB2 con le caratteristiche cliniche di una coorte di pazienti con NSCLC e l’effetto di THC e CBD (individualmente e in combinazione) sulla proliferazione, EMT e migrazione in linee cellulari in vitro in carcinoma polmonare A549,
Metodi
I livelli di espressione di CB1, CB2, EGFR, CDH1, CDH2 e VIM sono stati valutati dalla reazione a catena quantitativa della trascrizione inversa della polimerasi. THC e CBD (10-100 μM), singolarmente o in combinazione (rapporto 1: 1), sono stati utilizzati per i test in vitro. La proliferazione cellulare è stata determinata dal saggio di incorporazione di BrdU. I cambiamenti morfologici nelle cellule sono stati visualizzati mediante contrasto di fase e microscopia a fluorescenza. La migrazione è stata studiata mediante ricolonizzazione zero indotta da un fattore di crescita epidermica (EGF) di 20 ng / ml.
Risultati
I campioni di tumore sono stati classificati in base al livello di espressione di CB1, CB2 o entrambi. I pazienti con alti livelli di espressione di CB1, CB2 e CB1 / CB2 hanno mostrato un aumento della sopravvivenza che ha raggiunto importanza per CB1 e CB1 / CB2 (p = 0,035 e 0,025, rispettivamente). Entrambi gli agonisti dei cannabinoidi hanno inibito la proliferazione e l’espressione dell’EGFR nelle cellule tumorali polmonari e il CBD ha potenziato l’effetto del THC. Il THC e il CBD da soli o in combinazione hanno ripristinato il fenotipo epiteliale, come evidenziato dall’aumentata espressione di CDH1 e dalla ridotta espressione di CDH2 e VIM, nonché dall’analisi della fluorescenza del citoscheletro cellulare. Infine, entrambi i cannabinoidi hanno ridotto la migrazione in vitro delle tre linee cellulari tumorali polmonari utilizzate.
Conclusioni
I livelli di espressione di CB1 e CB2 hanno un potenziale utilizzo come marker di sopravvivenza nei pazienti con NSCLC. Il CBD hanno inibito la proliferazione e l’espressione dell’EGFR nelle cellule tumorali polmonari studiate. Infine, la combinazione del CBD ha ripristinato il fenotipo epiteliale in vitro.
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